La norma UNI 11958:2024, entrata in vigore il 14 novembre scorso, fornisce criteri dettagliati per identificare i pericoli, valutare i rischi e adottare misure di prevenzione e protezione nei luoghi di lavoro confinati, con l’obiettivo di ridurre incidenti e infortuni.
+ Classificazione degli ambienti confinati e/o sospetti di inquinamento secondo criteri specifici.
Gli ambienti confinati sono definiti in base a criteri di accessibilità, ventilazione e rischio di esposizione a sostanze pericolose. La classificazione avviene considerando fattori come la presenza di gas tossici, la scarsità di ossigeno e la possibilità di accumulo di agenti nocivi. Ogni ambiente deve essere analizzato per determinare il livello di rischio e le misure di sicurezza necessarie per gli operatori che vi accedono.
+ Identificazione dei pericoli e valutazione dei rischi, inclusi quelli interferenziali e derivanti da emergenze.
È essenziale individuare i pericoli specifici presenti negli ambienti confinati, come atmosfere esplosive, presenza di sostanze tossiche o rischio di crollo strutturale. La valutazione dei rischi deve includere anche i rischi interferenziali, ovvero quelli generati da più attività svolte contemporaneamente, e la gestione delle emergenze, per garantire un piano d’azione efficace in caso di incidenti
+ Procedure operative ed emergenziali, con protocolli chiari per la sicurezza.
Ogni intervento in un ambiente confinato deve seguire procedure operative ben definite, che comprendano l’accesso controllato, la supervisione continua e la comunicazione tra gli operatori. È fondamentale disporre di protocolli di emergenza dettagliati per la gestione di situazioni critiche, come fughe di gas o malori degli operatori, e prevedere un piano di evacuazione rapido ed efficace.
+ Scelta delle attrezzature di lavoro e strumentazione, in base alle attività e ai rischi identificati.
L’impiego di attrezzature adeguate è cruciale per garantire la sicurezza dei lavoratori. La scelta degli strumenti deve basarsi sulle caratteristiche dell’ambiente confinato e sulle attività da svolgere, includendo rilevatori di gas, ventilatori, strumenti di illuminazione sicuri e dispositivi di comunicazione. L’uso corretto della strumentazione può prevenire incidenti e migliorare l’efficacia degli interventi.
+ Utilizzo di dispositivi di protezione collettiva e individuale.
I lavoratori devono essere dotati di adeguati dispositivi di protezione individuale (DPI), come maschere filtranti, autorespiratori, imbracature di sicurezza e tute protettive. Inoltre, è necessario adottare dispositivi di protezione collettiva, come sistemi di ventilazione forzata e barriere di sicurezza, per ridurre i rischi per tutti gli operatori presenti nell’area di lavoro.
+ Definizione di ruoli e compiti dei lavoratori operanti in questi ambienti.
In ogni intervento devono essere chiaramente definiti i ruoli e le responsabilità dei lavoratori coinvolti. È fondamentale stabilire figure chiave come il preposto alla sicurezza, gli addetti al soccorso e gli operatori incaricati del monitoraggio ambientale. Una chiara divisione dei compiti garantisce un coordinamento efficace e riduce il rischio di errori operativi che potrebbero compromettere la sicurezza.
L’Appendice A della norma fornisce inoltre un elenco esemplificativo dei possibili fattori di rischio presenti in ambienti confinati.
+ Ruoli e Compiti dei Lavoratori
La UNI 11958:2024 stabilisce ruoli specifici per chi opera in ambienti confinati:
▪ Lavoratore entrante: esegue attività all’interno dello spazio confinato.
▪ Lavoratore attendente: vigila e presta assistenza ai lavoratori entranti.
▪ Squadra di salvataggio: interviene in caso di emergenza, con addestramento specifico.
▪ Preposto: sovrintende alle operazioni e garantisce il rispetto delle procedure.