L’infortunio di un estraneo, un soggetto non dipendente, sul luogo di lavoro può sollevare questioni legali complesse riguardo le responsabilità del datore di lavoro. La responsabilità del datore di lavoro in tali casi è regolata principalmente dalla normativa sulla sicurezza sul lavoro, come il Decreto Legislativo 81/2008 (Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro), che stabilisce le misure di sicurezza generali per tutelare la salute e la sicurezza di chiunque si trovi nei locali aziendali.

Le principali responsabilità del datore di lavoro in caso di infortunio di un estraneo sono:

1. Obbligo di vigilanza e prevenzione. Il datore di lavoro è tenuto ad adottare tutte le misure necessarie per prevenire incidenti sul luogo di lavoro. Questo obbligo si estende non solo ai dipendenti, ma anche a chiunque si trovi nell’ambiente di lavoro, anche se non è un lavoratore (come visitatori, clienti, fornitori, ecc.).

2. Responsabilità per i luoghi di lavoro. La sicurezza degli ambienti di lavoro deve essere garantita in modo che anche gli estranei non siano esposti a rischi. Per esempio, le aree di accesso devono essere libere da ostacoli, ben illuminate e segnalate in modo adeguato.

Eventuali macchinari, attrezzature o processi produttivi devono essere protetti o posti in sicurezza per evitare che possano causare danni a chi non è coinvolto direttamente nelle attività lavorative.

3. Responsabilità per le misure di emergenza. Il datore di lavoro deve garantire che siano presenti misure di emergenza adeguate, come uscite di sicurezza, estintori, segnalazioni chiare e personale formato per gestire le situazioni di emergenza. Questo vale anche per i soggetti che si trovano temporaneamente sul luogo di lavoro.

4. Responsabilità per il comportamento dei lavoratori. Se l’infortunio dell’estraneo è causato da comportamenti imprudenti o negligenti di un lavoratore, il datore di lavoro potrebbe essere ritenuto responsabile se non ha attuato misure di sorveglianza e prevenzione adeguate. In particolare, se il datore di lavoro non ha formato adeguatamente i propri dipendenti o non ha messo in atto procedure per evitare comportamenti rischiosi.

5. Assicurazione e risarcimento. In caso di infortunio, l’INAIL (Istituto Nazionale Assicurazione Infortuni sul Lavoro) copre le vittime di infortuni sul lavoro, anche se non sono dipendenti. Se l’infortunio è causato da negligenza o mancato rispetto delle norme di sicurezza da parte del datore di lavoro, questo potrebbe essere chiamato a rispondere sia sul piano civile che penale.

Eventuali eccezioni:

Se l’infortunio è causato dalla condotta imprudente dell’estraneo stesso, potrebbe non esserci responsabilità per il datore di lavoro.

Se l’estraneo si trova sul luogo di lavoro senza un motivo legittimo (ad esempio, in caso di accesso non autorizzato), la responsabilità del datore di lavoro potrebbe essere ridotta, ma comunque non completamente esclusa se sono state adottate misure di sicurezza insufficienti.

 

LE MISURE DI PREVENZIONE

Una delle prime azioni da intraprendere riguarda il controllo degli accessi, per il quale è utile predisporre un sistema di registrazione che consenta di monitorare l’ingresso e l’uscita di persone esterne. Questo sistema aiuta a limitare l’accesso alle sole aree pertinenti.

Parallelamente, è importante adottare procedure di accoglienza che includano l’accompagnamento dei visitatori durante il loro percorso all’interno degli ambienti lavorativi, insieme ad eventuali briefing iniziali sulle norme di sicurezza da rispettare.

In sintesi, la responsabilità del datore di lavoro in caso di infortunio di un estraneo dipende da diversi fattori, tra cui la condotta dell’estraneo, le misure di sicurezza adottate dall’azienda e la conformità alle normative sulla salute e sicurezza sul lavoro.