La circolare del Capo della Polizia (che si può leggere QUI) chiarisce le procedure per il check-in e l’obbligo di registrazione degli ospiti delle strutture ricettive: un giro di vite – si legge nella disposizione del Viminale – per ragioni di sicurezza e prevenzione da infiltrazioni criminali o terroristiche.

Il provvedimento, che mira a soddisfare le esigenze minime di sicurezza definite dall’art. 109 del TULPS, si estende dai cosiddetti “affitti brevi” alle piattaforme di Home-exchange (scambio casa) e alle cosiddette “Marina Resorts”, unita navale  da diporto organizzate per la sosta e il pernottamento di turisti.

  • stop al check-in da remoto: non potranno essere più utilizzate le procedure di invio dei documenti di identità tramite piattaforme digitali, non sarà consentito l’accesso agli alloggi tramite codici di apertura automatizzata oppure lasciando le chiavi d’accesso nelle cosiddette Key Box (le scatole con i lucchetti per le chiavi)
  • è prevista dunque l’eliminazione delle Key Box
  • diventa obbligatoria la necessità di verifica fisica (de visu, in presenza) dell’identità fisica degli ospiti al momento del check-in attraverso i documenti forniti
  • ribadisce l’obbligo di comunicare le generalità degli ospiti entro 24 ore (o entro lo stesso giorno se il soggiorno dura meno di 24 ore)

Secondo il Ministero dell’Interno, il check-in remoto non consente di escludere che, dopo l’invio dei documenti, la struttura possa essere occupata da persone le cui generalità rimangono sconosciute alle forze dell’ordine.