Reti di artigiani di quartiere, forniture a filiera corta e circolare, con un ruolo propulsivo delle associazioni di categoria, in grado di garantire economie di scala, qualità dei servizi e tutto il supporto digitale. È il futuro delle micro-imprese artigiane dell’edilizia secondo l’analisi congiunturale di CRESME, il centro di ricerca italiano per il settore delle costruzioni. Ma gli imprenditori del settore sono pronti? Cosa serve per fare il salto di qualità per intercettare – alleandosi – la domanda generata dal Superbonus 110%? E le loro associazioni, col supporto delle Istituzioni locali e della Camera di Commercio, sapranno aprire le strada?
Unione Artigiani Milano e Monza-Brianza con CNA Milano e ACAI, insieme a CRESME, presentano le loro proposte che si affacciano in un mercato in grande trasformazione e crescita grazie agli incentivi fiscali. Secondo CRESME nel 2020 i diversi incentivi hanno consentito di attivare interventi per 25 miliardi di euro. L’introduzione del Superbonus del 110% nella seconda metà del 2020 ha rallentato il mercato della riqualificazione tradizionale nell’attesa della definizione della normativa di dettaglio. Per il 2021 CRESME prevede interventi incentivati, con le varie modalità, per oltre 30 miliardi di euro. Il mercato della manutenzione ordinaria e straordinaria rappresenta il 73% del valore totale del mercato delle costruzioni.
CRESME e le associazioni artigiani presenteranno le loro proposte giovedì 4 febbraio alle ore 18 nel corso di una diretta sulle pagine Facebook dei promotori aperta al pubblico. È previsto anche l’intervento di due imprese artigiane lombarde del settore che – siglando un contratto di rete – hanno conquistato un’importante commessa.
Marco Accornero, Segretario Generale di Unione Artigiani: “Il Superbonus 110% è una grande occasione per incentivare gli artigiani a mettersi in rete. La frammentazione oggi non è più solo sinonimo di flessibilità. Non è possibile stare alla finestra. Il settore della riqualificazione edilizia sta registrando l’ingresso di nuovi protagonisti e di innovativi modelli di business che facilitano l’incontro tra domanda e offerta, ri-organizzando la filiera”.
“Tra gli obiettivi – chiarisce Lorenzo Bellicini, direttore di CRESME – c’è anche quello di offrire alla micro-imprese “in rete” una formazione sull’innovazione altrimenti inaccessibile, fatta di nuovi prodotti, ma anche di BIM, di Droni, di IoT e Intelligenza Artificiale, di manifattura addittiva. Una formazione non fine a sé stessa ma in grado di mettere in contatto tra loro gli attori dell’innovazione con la filiera della piccola impresa. Inoltre è importante avvicinare le piccole imprese ai nuovi modelli di offerta che fanno della sostenibilità la chiave del mercato, oltre a sviluppare più efficienti modelli gestionali delle commesse”.
“Il ruolo delle associazioni è decisivo – aggiunge Laura Buscarini, Direttore di CNA Milano – potrebbero diventare un hub per i servizi comuni con una New.Co artigiana innovativa, consentendo alle imprese di concentrarsi sul mercato. Ad esempio potrebbero essere centralizzate le pratiche, la progettazione, la direzione lavori, le certificazione, la formazione, la comunicazione, i rapporti col mondo della finanza. Va messo in moto un meccanismo che generi fiducia”.
“La creazione delle reti aziendali di quartiere o di piccoli centri urbani – conferma Alessandro Tosti, direttore ACAI Milano – rappresenta una grande opportunità, direi una strada obbligata da percorrere col supporto delle nostre organizzazioni. È un modello da concretizzare per intercettare il mercato del SuperBonus”. I prossimi passi. “Da subito – secondo Claudio Vettor, responsabile IT, servizi e organizzazione di Unione Artigiani – la raccolta di manifestazione di interesse tra le imprese interessate, la realizzazione di un piano industriale e, in primavera, un primo incontro di matching digitale. Il nostro evento digitale servirà a chiamare a raccolta le aziende per iniziare a lavorare in un’ottica di rete locale”.