Una cordata di 27 protagonisti del territorio brianteo composta da istituzioni, enti, soggetti pubblici e associazioni di categoria – tra queste Unione Artigiani – ha siglato il Patto per il Lavoro di Monza e Brianza. Obiettivo: definire le priorità operative e gli strumenti per affrontare i cambiamenti e la complessità del mercato del lavoro nel territorio. Prevede tavoli di confronto e cinque azioni concrete:
- un monitoraggio dei cambiamenti attraverso la raccolta dei dati
- il raccordo con la Prefettura per lavorare sulla sicurezza negli ambienti di lavoro
- l’equilibrio tra vita lavorativa e extralavorativa
- l’integrazione dei lavoratori fragili (disabili o stranieri)
- il raccordo tra domanda e offerta di lavoro
“Questo documento, frutto del dialogo e del confronto fra numerosi stakeholder, anche grazie al ruolo del Tavolo di concertazione provinciale per il lavoro e la formazione – ha dichiarato il Presidente della Provincia MB Luca Santambrogio – favorirà la sinergia fra le parti sociali e le istituzioni del territorio per fronteggiare insieme le sfide dei prossimi anni e declinare al meglio le politiche regionali nel Sistema Brianza”.
Tanti gli aderenti: Provincia MB, Prefettura, Ufficio Scolastico Territoriale, Ispettorato territoriale, Inps Monza, Inail, ATS Brianza, Camera di Commercio, le assemblee dell’Ambito Territoriale di Carate, Desio, Monza, Seregno e Vimercate, Consigliera di Parità, Afol Monza e Brianza, Alleanza della Cooperazione Lombarda, Assolombarda, Assimpredil Ance Milano-Lodi-Monza e Brianza, Apa Confartigianato, Associazione piccole e medie industrie, CNA del Lario e della Brianza, Unione Artigiani, Unione del Commercio, sindacati confederati e Forum Terzo Settore.
Il progetto del Patto per il Lavoro provinciale è partito nel 2016, quando la Provincia MB ha creato il Tavolo di concertazione dedicato a lavoro e formazione, insieme ad associazioni di categoria, datori di lavoro, sindacati e altri enti. Un piano che è stato poi ulteriormente messo a fuoco con l’iniziativa denominata BRIANZA ReSTART – giunta alla quarta edizione – che ha coinvolto attivamente tutti gli stakeholder del territorio e che ha saputo raccogliere e mettere a sistema molteplici spunti di riflessione per sostenere la crescita del lavoro in Brianza.
“Nei diversi tavoli, ma soprattutto in quello legato alla formazione – ha dichiarato il direttore del Centro di Formazione di Unione Artigiani Fabrizio Leonardi – è emersa piena convergenza con tutte le sigle datoriali e pubbliche nel cercare di migliorare il brand delle figure professionali legate al mondo della “manualità”, non solo dell’artigianato. Condividiamo l’idea che i giovani non sono “fannulloni”, hanno bisogno invece di un orientamento specifico, di un supporto, loro e le famiglie, per gestire una transazione del concetto stesso di lavoro vissuto non più come un’esigenza strettamente legata allo stipendio ma come concreta opportunità di realizzarsi. Quindi la spinta deve essere per lavorare verso un orientamento efficace lungo tutto l’arco della vita, partendo dalle media, alle superiori, facendo anche come proposta, condivisa da tutti, di eventi analoghi a “Ville Aperte”, ovvero “aziende aperte”, un momento istituzionale dove i giovani, ma anche chi deve riqualificarsi, possa toccare con mano e vedere nel concreto le aziende della Brianza, territorio unico, diverso da quello milanese, con le caratteristiche peculiari del turismo (ancora poco valorizzato rispetto al potenziale), del manifatturiero e dell’industria sempre più delocalizzata e dei frontalieri.”
“Il patto del lavoro della Provincia di Monza Brianza – aggiunge Giuseppe Lazzeroni, responsabile delle politiche del lavoro di Unione Artigiani CLAAI – è frutto del dialogo e del confronto fra numerosi attori e ciò favorisce una concreta sinergia fra le parti sociali e le istituzioni del territorio per sviluppare un sistema sempre più efficace ed innovativo essenziale per lo sviluppo stesso del territorio nei prossimi anni in un contesto sempre più articolato e complesso.”