QUI LE DICHIARAZIONI AL TGR. 

“I dati della congiunturale del 1° trimestre 2024 certamente ci inducono alcune preoccupazioni ma, a nostro parere, malgrado gli evidenti rallentamenti della domanda interna, gli indicatori del comparto artigiano restano confortanti.” È il commento di Stefano Fugazza, Presidente di CLAAI Lombardia che è intervenuto quest’oggi all’incontro con i giornalisti in rappresentanza delle associazioni dell’artigianato nel tradizionale incontro di UnionCamere Lombardia. A nome della categoria, il Presidente Fugazza ha espresso anche le seguenti considerazioni.

 

“L’IMPATTO DELLE TENSIONI SUI COSTI DI ENERGIA E MATERIE PRIME”

Si guarda con inquietudine invece al riverbero sull’economia delle crisi in Ucraina, nel Golfo Persico e in Palestina, in particolare temiamo un impatto che già registriamo sui costi delle materie prime e dell’energia.

 

“TASSI, LA BCE ORA INTERVENGA. CREDITO AL 7% INSOSTENIBILE”

Con speranza attendiamo i passi annunciati dalla BCE sulla riduzione del costo del danaro, il problema numero uno delle imprese.

Oggi, le ditte più fortunate riescono ad avere credito con un tasso non inferiore al 7%. È un tasso che rischia di strangolare le imprese, che riduce i margini e non osiamo pensare se alla morsa dei tassi dovessero aggiungersi nuovi importanti aumenti dei costi.

Vediamo nei prossimi mesi se, dopo gli interventi della BCE, il sistema creditizio –  condizioni internazionali permettendo –  accetterà di rinegoziare i tassi anche dei finanziamenti in essere. Servirà un’importante operazione di “moral suasion”.

Una soluzione tampone? L’abbiamo già sperimentata con successo. Tra i bandi maggiormente apprezzati dai nostri imprenditori ci sono stati quelli dedicati all’abbattimento degli interessi sui finanziamenti, una leva che ha avuto un effetto sul mercato del credito e che ha premiato le banche che hanno messo a disposizione linee di credito per le micro e piccole imprese a tassi più abbordabili o si sono dimostrati disponibili a rinegoziare o rottamare finanziamenti. È una proposta sulla quale si potrebbe lavorare.

 

“LAVORO, AGEVOLAZIONI STRAORDINARIE MA NON CI SONO LAVORATORI”

E a proposito di lavoro. Le agevolazioni per le assunzioni previste dalle Legge di Bilancio e dal Decreto Coesione sono certamente straordinarie ma il settore è oramai nella piena emergenza. Non si trova personale e le imprese, per non correre il rischio di chiudere, si rubano i lavoratori l’una all’altra. Dobbiamo fare almeno due cose. Primo: avviare una grande campagna rivolta a ragazze e ragazzi, ai genitori, alle scuole, sui mestieri manuali, artigiani, tecnici, evidenziando le opportunità di lavoro e di guadagno. Secondo: andrebbero, direi vanno aumentate le quote del decreto flussi e creando occasioni di formazione professionale anche nei paesi d’origine dei lavoratori.

 

“ESG, SERVE UNA STRATEGIE PER LE MICRO IMPRESE, ALTRIMENTI LE PERDIAMO”

Abbiamo un altro paio di punti che vogliamo evidenziare. Le imprese dell’artigianato sono ora chiamate ad affrontare la sfida ESG: è indispensabile individuare un percorso di accompagnamento a misura di micro-azienda. Rischiamo altrimenti di perdere un altro pezzo di Made in Italy. Il titolare di una micro impresa, anche se animato dalle migliori intenzioni, da solo non ce la può fare. Le istituzioni ci diano una mano a creare pacchetti formativi molto semplici, operativi, concreti rivolti al nostro settore. Il rischio è quello altrimenti di perdere per strada tante imprese specie se guidate da imprenditori over 50, che poi sono la maggior parte. Questo pacchetto deve necessariamente considerare la presenza sempre più elevata delle micro imprese a guida e a gestione non italiana.

I bandi regionali sull’efficientamento energetico come per il cambio mezzi, parlando di sostenibilità, sono stati un’ottima soluzione, corretta anche l’idea di una premialità anche per i micro investimenti e per le imprese maggiormente impegnate nell’ambito green e dell’innovazione. È una strada da seguire.

 

“BONUS EDILIZI, ORA IN TANTI RISCHIANO IL BARATRO. NON ARRENDIAMOCI”

Chiudo con un riferimento ai bonus edilizi, tema che riguarda più la filiera casa che non la produzione. L’ennesima stretta, l’allungamento a 10 anni delle detrazioni, il no alla compensazione con i debiti previdenziali, rischia di abbattersi duramente sullE famiglie e sulle imprese con numeri potenzialmente letali per il settore. Anche qui, va istituito un osservatorio e non rinunciamo a pensare e a proporre alternative a questi nuovi limiti.