È operativo lo Sportello “Decreto Salva Casa” di Unione Artigiani.

Tutti i giovedì, a partire dal 4 luglio, puoi incontrare gli architetti convenzionati con la nostra associazione prenotando già da ora l’appuntamento attraverso questo form. 

Attenzione: la normativa potrebbe cambiare. Il DL è in vigore dal 30 maggio 2024 (qui il testo ufficiale) e dovrà essere convertito in legge – con possibili (e già annunciate) modifiche – entro 60 giorni.

È già possibile depositare le pratiche presso le amministrazioni comunali.

 

COME FUNZIONA LO SPORTELLO 

  • Il primo incontro è gratuito.
  • Ti contattiamo direttamente per la conferma dell’appuntamento e per verificare che tu abbia a disposizione le documentazione necessaria per l’analisi del tuo caso.
  • Nel corso dell’incontro raccogliamo ogni documento utile, le planimetrie, le foto e verifichiamo la fattibilità tecnica e legale della pratica
  • In caso positivo, riceverai un preventivo trasparente con l’indicazione di costi e procedure, a cui dovrai aggiungere il valore delle sanzioni previste dal Decreto.
  • In caso di accettazione del preventivo, procederemo alla preparazione e alla presentazione della pratica presso il Comune.
  • La fattura sarà emessa a pratica approvata.
  • In caso di mancata accettazione ti restituiremo la documentazione senza costi.

 

COSA DEVI PORTARE

  • Planimetrie
  • Titolo di proprietà
  • Foto

 

RICORDIAMO GLI OBIETTIVI DEL DL SALVA CASA

L’obiettivo è “liberare” gli appartamenti ostaggio di una normativa rigida e frammentata che ne ostacola la commerciabilità e talora preclude l’accesso a mutui, sovvenzioni e contributi.

Il decreto interviene solo nelle casistiche di minore gravità, incidendo sulle cosiddette lievi difformità. In particolare:

  • su quelle formali derivanti da incertezze interpretative della disciplina vigente rispetto alla dimostrazione dello stato legittimo dell’immobile;
  • sulle difformità edilizie delle unità immobiliari, risultanti da interventi spesso stratificati nel tempo, realizzati dai proprietari dell’epoca in assenza di formale autorizzazione;
  • sulle parziali difformità che potevano essere sanate all’epoca di realizzazione dell’intervento, ma non sanabili oggi, a causa della disciplina della cd. “doppia conformità”.

Il decreto inoltre semplifica le procedure vigenti: è introdotto il regime di silenzio-assenso, principio particolarmente rilevante e che va nella direzione della massima semplificazione. Significa che se l’Amministrazione non risponde nei tempi previsti l’istanza del cittadino è accettata. Infine si introduce la possibilità di installare tende e strutture di protezione dal sole e da eventi atmosferici, in regime di edilizia libera.

La norma mira anche a decongestionare gli uffici tecnici comunali sepolti da migliaia di pratiche. Il provvedimento prevede sanzioni che sono proporzionali all’aumento di valore dell’immobile e potranno essere utilizzate, tra l’altro, nella misura di 1/3, per progetti di recupero e rigenerazione urbana.