Sono scattati i controlli fiscali per i contribuenti con Partita Iva aderenti al regime forfettario che presentano – secondo l’Agenzia delle Entrate – anomalie nel quadro dichiarativo RS (spese sostenute per l’attività, Aiuti di Stato, agevolazioni).

Pur non avendo l’obbligo di legge esplicito a mantenere una contabilità dettagliata per registrare i costi, i fortettari devono conservare ed esibire, su richiesta dell’AdE o della Guardia di Finanza, ogni documentazione contabile ed extracontabile, nonché quella relativa alla legislazione del lavoro di cui sono in possesso. 

In particolare vanno conservati:

  • consumi e utenze
  • fatture ricevute
  • fatture emesse/corrispettivi trasmessi
  • pagamenti ai fornitori
  • documentazione che attesti la modalità di incasso delle fatture emesse
  • libro unico del lavoro (in caso di presenza di personale)
  • documentazione relativa ad eventuali operazioni attive e passive con operatori non residenti (iscrizioni Vies con acquisti maggiori di 10.000 €, compilazione elenco Intrastat delle prestazioni di servizio rese, integrazione della fattura rilasciata dal fornitore intracomunutario, compilazione dell’elenco riepilogativo degli acquisti intracomunitari DL 331/93)

 

I controlli saranno anche estesi a:

  • concreta corrispondenza dell’attività svolta con quella dichiarata
  • riscontri di cassa e certificazione dei corrispettivi (se il contribuente è tenuto)
  • installazione dei misuratore fiscale
  • richiesta tempestiva di intervento per la manutenzione del misuratore fiscale
  • tenute del registro dei corrispettivi per mancato o irregolare funzionamento del misuratore fiscale
  • controllo dei quadri LM (dichiarazione dei redditi conseguiti dalle persone fisiche, esercenti attività d’impresa o di lavoro autonomo, nell’anno fiscale 2023, che aderiscono al regime forfetario, ex articolo 1, commi da 54 a 59, della Legge 190/2014).

 

 

SEI UN FORFETTARIO E INTENDI ADERIRE AL CONCORDATO FISCALE? SERVE UNA CONTABILITÀ DETTAGLIATA

In caso di mancanza di una contabilità analitica e dettagliata, i diretti interessati vanni incontro a due rischi significativi:

  • ricevere una proposta di reddito eccessivamente alta, perché non tiene conto degli oneri e dei costi sostenuti per l’esercizio dell’attività. Ovviamente questo porterebbe ad una tassazione eccessiva;
  • venire esclusi dall’utilizzo del concordato preventivo biennale, nel caso in cui l’Agenzia delle Entrate dovesse riscontrare delle incongruenze tra i dati dichiarati e quelli in suo possesso. Il mancato allineamento potrebbe derivare da una mancata registrazione delle spese sostenute nel periodo in cui si è beneficiato del concordato preventivo.

 

Per ulteriori informazioni contatta il tuo contabile di riferimento.