DI CHE SI TRATTA 

Gli imprenditori individuali possono decidere entro il 31 maggio 2023 di estromettere dal patrimonio dell’impresa gli immobili strumentali portandoli nella sfera privata.

Questo avviene pagando un’imposta sostitutiva pari all’8% invece di applicare la tassazione ordinaria sulle plusvalenze al 26%, nonché di una riduzione dell’imposta di registro e delle imposte ipotecaria e catastale.

I versamenti si devono eseguire entro il 30 novembre 2023 e il 30 giugno 2024.

 

A CHI È RISERVATA 

L’agevolazione è riservata unicamente alle imprese individuali; non sono invece ricompresi gli esercenti arti o professioni, le società e gli enti non commerciali, anche se esercitano attività imprenditoriali.

 

QUALI SONO I BENI RICOMPRESI 

I beni che possono essere esclusi dal patrimonio dell’impresa sono tutti gli immobili che al 31 ottobre 2022 risultavano strumentali.

Nello specifico, possono formare oggetto di privatizzazione agevolata tutti i beni strumentali, per natura (anche se concessi in locazione o comodato, ovvero non utilizzati direttamente) o per destinazione (non promiscua).

 

I REQUISITI 

ATTENZIONE: Con la nuova versione dell’agevolazione riproposta dalla Legge di bilancio 2023 il carattere strumentale dell’immobile deve essere verificato alla data del 31 ottobre 2022 e il possesso dei beni deve risultare in corso al 1° gennaio 2023. Gli immobili strumentali per natura devono risultare indicati nel libro inventari/beni ammortizzabili.

 

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La procedura va conclusa entro il 31 maggio con gli effetti che retroagiscono al 1° gennaio 2023.

Di conseguenza, l’immobile estromesso si considera posseduto nella sfera privata dell’imprenditore per l’intera annualità 2023, con conseguente obbligo di dichiararne il relativo reddito nel quadro RB del modello Redditi oppure nel quadro B del modello 730.