Il Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro dell’istruzione e del merito Giuseppe Valditara, ha approvato un disegno di legge volto all’istituzione della filiera formativa tecnologico-professionale.

Ecco cosa prevede:

  • a partire dal prossimo anno scolastico 2024/2025, nasce la filiera formativa tecnologico-professionale. È costituita:
  • dai percorsi sperimentali del secondo ciclo di istruzione
  • dai percorsi formativi degli ITS Academy
  • dai percorsi di istruzione e formazione professionale
  • da quelli di istruzione e formazione tecnica superiore
  • anche le regioni potranno aderire alla filiera formativa tecnologica;
  • la creazione di un’unica offerta di istruzione e formazione, anche mediante la possibilità di costituire le reti (campus), a cui potranno aderire, oltre alle istituzioni formative sopra citate, le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado, le Università, gli istituti AFAM, e anche altri soggetti pubblici o privati: all’interno delle reti sono assicurati passaggi orizzontali e verticali tra i percorsi;
  • la filiera formativa consenta il completamento del percorso di studi tecnico-professionali in quattro anni. Gli studenti in possesso di un diploma professionale conseguito a seguito di un percorso di durata almeno quadriennale potranno iscriversi direttamente ai percorsi ITS Academy (Ist. tecnici superiori post-diploma), a seguito di validazione INVALSI;
  • gli studenti in possesso del diploma professionale conseguito a conclusione di un percorso di durata quadriennale potranno sostenere l’esame di Stato senza esame preliminare.

Con il coinvolgimento de gli istituti tecnici e professionali attivi sul territorio regionale (in una percentuale che sarà decisa da un successivo provvedimento) che potranno così ridurre di un anno la durata degli studi superiori, dopodiché si potrà seguire con un altro biennio negli Its Academy. Magari all’interno di campus voluti da accordi con privati e regioni.

 

La riforma contiene altri quattro punti cardine:

  • rafforzamento delle materie di base (in particolare italiano e matematica)
  • apprendistato formativo e più alternanza scuola-lavoro di qualità (potrebbe arrivare fino a 400 ore nel triennio)
  • docenze di esperti provenienti dal mondo produttivo e professionale per ampliare l’offerta didattica, in primis quella laboratoriale
  • spinta all’internazionalizzazione con più scambi internazionali, visite e soggiorni di studio, stage all’estero