Si tratta di una delle strategie messe in atto dall’Amministrazione comunale, inserita quale misura di welfare aziendale anche nel “Patto per il Lavoro di Milano”, per affrontare il caro affitti e le crescenti difficoltà per i lavoratori e le lavoratrici, in modo particolare dei servizi pubblici essenziali, a trovare un alloggio in città.

Sono 300 in totale gli appartamenti popolari, attualmente vuoti e da ristrutturare, individuati e messi a disposizione del progetto che può ampliarsi in breve tempo ad altri 2mila alloggi e contribuire ad azzerare il numero di case popolari sfitte a Milano creando una mixité nel sistema di case pubbliche. Gli alloggi saranno suddivisi in nove lotti da 30 unità immobiliari che saranno destinate a specifici progetti di welfare aziendale, mentre un ulteriore lotto da 30 unità sarà destinato ai lavoratori e alle lavoratrici del Comune di Milano.

Sono ammessi a partecipare alla procedura:
-     enti privati, pubblici e del Terzo Settore;
-     enti o associazioni, formati anche da lavoratori e lavoratrici appartenenti ad uno stesso ente o categoria, già costituiti o con formale impegno a costituirsi entro la data di stipula dell’atto di assegnazione delle unità abitative;
-     enti, anche non datori di lavoro, che possano dimostrare da statuto di essere riconosciuti e accreditati a rappresentare istituzionalmente lavoratori dipendenti o autonomi (es. collegi e ordini professionali).

Il modello di gestione prevede che:
1) l’ente selezionato esegua i lavori di ristrutturazione
) oppure funga da garante del prestito al dipendente per il riatto dell’immobile che sarà poi parzialmente scomputato dal canone di locazione, stabilito in 72 euro/mq anno. Il contratto avrà una durata massima di 12 anni.

I soggetti proponenti dovranno presentare un progetto di welfare aziendale complessivo dimostrando la sostenibilità economica per tutta la durata della locazione, con indicazione dei costi previsti per il recupero delle unità immobiliari. La valutazione complessiva (100 punti) riguarderà il progetto tecnico (max 60 punti) e la sostenibilità economica (max 40 punti).

Gli alloggi a disposizione, bilocali e trilocali, si trovano negli otto municipi esterni. Gli assegnatari non potranno avere immobili di proprietà in Lombardia e dovranno trasferire la residenza nel nuovo alloggio entro dieci giorni dalla data di fine lavori. Tra i criteri di selezione sarà data priorità ai dipendenti con meno di 35 anni di età, la presenza di figli minori a carico nel nucleo familiare e la presenza di disabilità da parte di un componente del nucleo familiare.

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