1) Monza ha spazi adeguati per mantenere e accogliere la piccola manifattura artigiana? Come attrarre le micro e piccole imprese, le start up dell’artigianato? Che ruolo possono avere le aree dismesse?

Monza ha certamente gli spazi per potere consentire di rinforzare imprese artigiane e P.M.I in generale. Può ad esempio agire con opportune premialità urbanistiche (in questi ultimi 5 anni troppo spesso riservate prevalentemente al residenziale) per chi deve modificare e migliorare le proprie strutture aziendali, affinché nessuna impresa perda il proprio avviamento sul territorio.

Monza può definire insieme alle imprese artigiane gli ambiti tematici di specializzazione su cui lavorare prioritariamente. E a valle di questo può lanciare dei contest per insediare le start up nelle aree riqualificate che supportino la piccola manifattura artigiana. Innescando così un volano di innovazione, professionalità, specializzazione, crescita del business, riconoscibilità sul territorio.

La città inoltre può inoltre cominciare a intervenire sulle aree dismesse di proprietà comunale, anche con progetti condivisi (pubblico/privato) e accedendo a bandi nazionali ed europei per convertire aree da rigenerare: da un lato c’è spazio per ridurre le volumetrie esistenti sulle aree degradate, con interventi verdi e di viabilità sostenibile, dall’altro si può intervenire con adeguati interventi di recupero per creare nuovi spazi produttivi, per imprese nuove o preesistenti, e per favorire la ricerca (cosa auspicata non solo dalle associazioni datoriali ma anche dai sindacati dei lavoratori).  In questo caso gli interventi sarebbero contemporaneamente a favore dell’impresa e dei giovani. 

 

 

2) La formazione dei futuri artigiani e per riqualificare persone che perdono il lavoro. Monza, in rete con la Brianza, ha le carte in regolare per rafforzare una leadership nell’offerta formativa e offrire tante opportunità: dal design all’alimentare, dai servizi alla persona (parrucchiere/estetista/tatuatori all’artistico, al verde ai maker…) Quali sono le sue proposte in merito? 

Il primo punto è condividere con le imprese, anche in rete con la Brianza, le priorità e su quelle innestare una serie di azioni, di breve e medio periodo.

Una prima azione a breve termine, di concerto con le imprese, può essere la promozione di corsi erogati in digitale per fornire immediato sostegno in particolare alle persone da riqualificare e che hanno perso un lavoro. Con possibilità di ricollocazione sul più ampio bacino provinciale.

Un secondo elemento sempre di breve periodo può essere la catalizzazione attorno alle costituende startup (vedi punto precedente) di nuove professioni digitali (maker 3D, designer, sviluppatori, web designer, soluzioni IOT/RFID anticontraffazione, etc) che possono giovarsi di mentor provenienti dal mondo delle imprese.

Una rete di imprese caratterizzate che creano competenze, le rigenerano, ne affiancano di nuove, abbracciano il territorio.

Nel contempo, si può agire su piani di medio e lungo periodo

Sempre in accordo con il mondo delle imprese il Comune, anche in qualità di legittimo proprietario di una Azienda Speciale di formazione, la Scuola Paolo Borsa, potrebbe avviare importanti colloqui con Regione Lombardia per la ridefinizione di alcuni percorsi di qualificazioni professionali: la corretta corrispondenza tra esigenze di qualificazione professionale delle imprese e percorsi formativi adeguati da parte dei dei giovani sarebbe una doppia garanzia di soddisfazione per lavoratori e imprese. 

Ancora a favore di impresa e giovani è la decisione di mettere a diposizione superfici di aree dismesse per nuove realizzazioni nel campo della Istruzione Tecnica Superiore, in accordo con Dirigenze Scolastiche, Ministero Istruzione e Provincia. Il Comune potrebbe offrire allo Stato il suolo, ad esempio in diritto di superficie gratuita, e con Artigiani, P.M.I., Sindacati e Istituzioni prima citate avviare uno specifico lavoro per la qualificazione di livello alto dopo il diploma.

Inoltre, in accordo con Artigianato, Industria e altri soggetti, è auspicabile una forte attività orientativa per l’accesso ai percorsi scientifici più impegnativi (STEM), pensando a tutta la popolazione scolastica e in particolare al mondo femminile, che accede a quel tipo di formazione nella misura di 1 studentessa iscritta ogni 2 studenti iscritti. 

 

 

3) Le imprese regolari vogliono competere ad armi pari e chiedono interventi contro contraffazione, lavoro nero e a favore della tutela ambientale. Quali saranno i provvedimenti adottati/che adotterà?

Intanto si può lavorare intorno alla riconoscibilità di un Brand ESG Brianza: che punti non solo ad evidenziare le aziende che in Brianza e a Monza rispettano proprio i requisiti (Environmental, Social and Governance) ma anche a sottolineare l’appartenenza ad un sistema valoriale.

Un sistema valoriale per il quale si possa avere il supporto del Comune, in diversi modi.

Innanzitutto, condividendo la partecipazione a bandi nazionali ed europei, in cui il Comune può essere capofila in alleanza con le imprese locali. Ad esempio, nel recentissimo Bando sullo “Sviluppo dei Distretti del Commercio” vengono messe a disposizione molte centinaia di migliaia di euro per interventi molto diversi tra loro (ripresa delle economie locali, sostegno degli investimenti diretti degli operatori economici, interventi di qualificazione del contesto urbano e del territorio, eccellenze progettuali su strategie complessive di sviluppo del territorio…).

In secondo luogo, con una adeguata attenzione alla fiscalità locale (ad esempio alcune necessità di distinzione sulla applicazione della TARI) e l’esercizio del controllo sul territorio, anche in accordo con altre istituzioni, per offrire le giuste garanzie di libertà e movimento a tutti gli imprenditori che si muovono nel rispetto delle leggi sul lavoro e sulla concorrenza. 

Infine, Comune, Artigianato, P.M.I. e impresa in generale possono collaborare per interventi di rigenerazione, riqualificazione e adeguamento con benefici economici, ambientali e sociali (es: predisposizione e gestione di servizi comuni per le imprese, gli utenti e i visitatori, compresa la sicurezza, la gestione del traffico, la logistica, la connettività, l’adozione di tecnologie digitali; cura della città e arredo urbano, aree verdi, illuminazione, pavimentazione stradale).