1) Monza ha spazi adeguati per mantenere e accogliere la piccola manifattura artigiana? Come attrarre le micro e piccole imprese, le start up dell’artigianato? Che ruolo possono avere le aree dismesse?
Tre interventi concreti a favore delle imprese realizzabili in tempi ravvicinati. ll primo è una riduzione significativa della tassa rifiuti e della tariffa per l’occupazione di suolo pubblico per gli imprenditori che vogliono investire nella nostra città. Secondo obiettivo: la semplificazione di tutti i processi burocratici che spesso rendono impossibili alcune progettualità. Terzo: istituiremo una rete con tutte le organizzazioni che a vario titolo si occupano di impresa per trovare le migliori soluzioni per il rilancio economico della città.
Infine, occorre riqualificare le aree dismesse ma cambiando completamente approccio. Fino ad oggi le abbiamo barattate con i centri commerciali creando un danno a piccoli artigiani e al commercio locale. Dobbiamo invece metterle a disposizione proprio dei commercianti e delle micro e piccole imprese compatibili col tessuto cittadino.
2) La formazione dei futuri artigiani e per riqualificare persone che perdono il lavoro. Monza, in rete con la Brianza, ha le carte in regolare per rafforzare una leadership nell’offerta formativa e offrire tante opportunità: dal design all’alimentare, dai servizi alla persona (parrucchiere/estetista/tatuatori all’artistico, al verde ai maker…) Quali sono le sue proposte in merito?
Il lavoro di qualità sarà al centro di questo periodo post pandemia ed è il cuore del nostro programma. Vogliamo istituire un tavolo permanente intorno al quale siedano il comune, le scuole e le imprese. Dobbiamo fare in modo che la formazione vada incontro alle necessità delle aziende. I ragazzi devono poter acquisire competenze subito spendibili nel mercato del lavoro,
3) Le imprese regolari vogliono competere ad armi pari e chiedono interventi contro contraffazione, lavoro nero e a favore della tutela ambientale. Quali saranno i provvedimenti adottati/che adotterà?
Sarà fondamentale lavorare sulla trasparenza e la partecipazione. Un’amministrazione comunale trasparente blocca sul nascere possibili tentativi di infiltrazioni di un certo tipo. Dobbiamo consolidare la formazione della polizia locale in questi ambiti e proseguire il lavoro in rete con le Forze dell’Ordine, Ats, Procura della Repubblica, Ispettorato del lavoro, insieme alle associazioni datoriali e sindacali, oltre che raccogliere le segnalazioni dei cittadini e degli imprenditori onesti. Solo lavorando tutti insieme e remando nella stessa direzione si possono debellare questi fenomeni.