DI CHE SI TRATTA
Approvata all’unanimità in Consiglio Regionale la legge per la promozione della filiera brassicola lombarda. Il provvedimento si propone di tutelare e promuovere, anche attraverso l’istituzione di un marchio specifico, i birrifici artigianali che operano in Lombardia e che rappresentano una realtà importante in termini di occupazione e per la capacità di attrazione del turismo.
La legge prevede:
- l’istituzione del registro dei microbirrifici
- l’attivazione di percorsi di formazione per gli operatori del settore
- il sostegno a programmi di cooperazione e partnership tra imprese di produzione e imprenditori agricoli
- la promozione di iniziative di sviluppo di percorsi turistici dedicati alla produzione e al consumo di birra artigianale
- la qualità della coltivazione e della lavorazione delle materie prime
- la sensibilizzazione per un consumo responsabile e informato.
- un marchio regionale di qualità, riferiti ai diversi territori per la “certificare” la filiera di produzione e il valore dei microbirrifici.
Le misure previste sono pensate per i piccoli birrifici indipendenti che producono meno di 10mila ettolitri l’anno di birra artigianale, cioè non sottoposta durante la fase di produzione a processi di pastorizzazione e microfiltrazione.
LO STANZIAMENTO
La legge prevede un investimento iniziale di 200mila euro per il biennio 2023 – 2024.
IL MERCATO DEI BIRRIFICI ARTIGIANALI LOMBARDI
Sono 327 i birrifici artigianali operativi in Lombardia (triplicati in dieci anni) con più di 1.500 addetti e un fatturato stimato in 70 milioni di euro. Il comparto della birra artigianale vale il 4% del mercato nazionale, produce in media 500mila ettolitri l’anno, di cui circa il 20% in biologico, fattura oltre 250 milioni di euro e dà lavoro a 7mila persone (dati Cia-Agricoltori Italiani e Unionbirrai). L’Italia per numero di birrifici artigianali è al quarto posto in Europa dietro Paesi con una grande tradizione brassicola come Regno Unito, Germania e Francia.