Il Consiglio dei Ministri ha approvato la Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (NaDEF) 2020, sui cui numeri si programmeranno le misure della prossima Legge di Bilancio per il triennio 2021-2023, in coerenza con il Piano nazionale di Ripresa e Resilienza, ossia il Recovery Plan italiano finanziato dalle risorse europee del Recovery Fund finalizzato alla ripresa economica dopo la crisi generata dal Coronavirus.
Per il 2021 l’aggiornamento al Def prevede un deficit al 7% del PIL. Significa 1,3 punti percentuali (22 miliardi di euro) considerando l’attuale rapporto deficit/PIL del 5,7 %, e previsto in calo il prossimo anno di 2,4 punti percentuali, mentre per gli anni successivi ci si prefissa di riportare il debito della PA entro i livelli pre-Covid non prima della fine del decennio.
Per quanto riguarda le linee programmatiche, gli interventi saranno principalmente rivolti a:
- sostenere lavoratori e settori produttivi più colpiti per tutta la durata della crisi Covid;
- valorizzare le risorse messe del programma “Next Generation EU” per realizzare investimenti e riforme;
- attuare una riforma fiscale che migliori l’equità del sistema tributario, riduca il carico sui redditi medi e bassi, introduca un assegno universale per i figli;
- assicurare un miglioramento qualitativo della finanza pubblica, spostando risorse a beneficio dei cittadini e della produttività;
- ridurre l’indebitamento netto della PA verso livelli compatibili con una costante riduzione del rapporto debito/PIL.
Per quanto concerne le coperture, oltre ai grants europei a fondo perduto del Next generation Eu ed alle risorse liberate in deficit, si prevedono rimodulazione di alcuni fondi di investimento, nuove operazioni di spending review, revisione di alcuni sussidi ritenuti dannosi per l’ambiente, implementazione del piano cashless in chiave anti-evasione fiscale.
Grazie alle misure espansive previste tra Legge di Bilancio e Recovery Plan, nel 2021 è attesa una crescita del Pil pari al 6% (tendenziale del 5,1%), mentre nel 2022 e nel 2023 si stima pari al 3,8% e al 2,5% rispettivamente.