Ci sono tantissime figure artigiane tra le professioni e i settori caratterizzati in Italia da un tasso di disparità uomo-donna che supera almeno del 25% la media di tutto il mondo del lavoro nazionale. In alcune di queste aree la presenza femminile è tra il 2 e il 4% ma in tanti mestieri le donne – secondo dati Istat – sono in ogni caso sotto la soglia minima: un divario gigantesco che Commissione Europea e il Governo italiano vogliano contribuire a ridurre. Pertanto, per le imprese di tutta Italia che per tutto il 2025 assumeranno donne impegnate nelle attività individuate da questa tabella del Ministero del Lavoro sono riservati importanti incentivi, purché prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi:

  • 18 mesi di decontribuzione in caso di assunzione a tempo indeterminato e stabilizzazioni
  • fino a 12 mesi di decontribuzione in caso di assunzione a termine o somministrazione

Non vi sono limiti di età o vincoli geografici di residenza della lavoratrice o sede legale e anni di attività minimi dell’impresa che intende assumere.

Tre le professioni che possono “agganciare” queste agevolazioni rientrano:

  • Artigiane ed operaie metalmeccaniche specializzate
  • Installatrici e manutentrici di attrezzature elettriche ed elettroniche
  • Artigiane e operaie specializzate dell’edilizia e della manutenzione degli edifici
  • Conduttrici di veicoli, di macchinari mobili e di sollevamento
  • Professioni non qualificate nella manifattura e nelle costruzioni
  • Specialiste nelle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (ICT)
  • Professioni non qualificate nell’agricoltura, nella manutenzione del verde, nell’allevamento, nella silvicoltura e nella pesca
  • Artigiane ed operaie specializzati della meccanica di precisione, dell’artigianato artistico, della stampa ed assimilati
  • Operaie semiqualificati di macchinari fissi per la lavorazione in serie e operaie addetti al montaggio
  • Imprenditrici e responsabili di piccole aziende
  • Artigiane e operaie specializzati delle lavorazioni alimentari, del legno, del tessile, dell’abbigliamento, delle pelli, del cuoio e dell’industria dello spettacolo

 

Per ulteriori informazioni si prega di contattare il proprio referente paghe.