Nel secondo trimestre del 2020 il mercato del lavoro lombardo risente in maniera evidente della situazione di emergenza venutasi a creare in seguito alla diffusione del Covid-19: dopo la sostanziale stabilità dei primi tre mesi dell’anno, il numero di lavoratori diminuisce del -2,4%, determinando una discesa del tasso di occupazione (66,5) di due punti in un solo anno. Prosegue inoltre il calo della disoccupazione (tasso pari al 4%), per via della difficoltà oggettiva di cercare attivamente un lavoro, condizione necessaria per rientrare nella definizione statistica di disoccupato. La conseguenza è una diminuzione del tasso di attività (69,3) e un ampliamento della fascia di popolazione fuori dal mercato del lavoro.
Se i dati sullo stock di occupati pubblicati da Unioncamere Lombardia fotografano una situazione difficile, l’analisi dei flussi mostra in maniera ancora più evidente l’entità dello shock: il saldo tra attivazioni e cessazioni di rapporti di lavoro è negativo per 70 mila movimenti (l’anno precedente era pari a -8 mila), in gran parte dovuto ai mancati rinnovi dei contratti a tempo determinato, concentrati soprattutto nel settore del commercio e dei servizi. Tengono invece i contratti a tempo indeterminato, a causa del divieto di licenziamento e del massiccio ricorso agli ammortizzatori sociali.
La crescita della Cassa Integrazione nel secondo trimestre 2020 non ha infatti precedenti nella serie storica: considerando anche le ore autorizzare nei Fondi di Solidarietà, si raggiunge il valore record di 542 milioni di ore, non lontano dal numero complessivo di autorizzazioni del biennio 2009-2010. Tale picco è la conseguenza della scelta del Governo di rinforzare questo strumento per salvaguardare l’occupazione, mantenendo il legame tra imprese e dipendenti durante il periodo di crisi.
Il report completo sul mercato del lavoro in Lombardia nel II trimestre 2020 è scaricabile sul sito di Unioncamere Lombardia.