Non sono più validi i Documenti Unici di Regolarità Contributiva (Durc) online con scadenza compresa tra il 31 gennaio 2020 e il 15 aprile 2020, che avevano goduto della sospensione dei termini per l’emergenza Covid-19 vedendosi prolungata la validità fino allo scorso 15 giugno.
L’articolo 81 del Decreto Rilancio ha infatti escluso i Durc dagli atti per i quali la legge 27/2020 ha previsto l’estensione del periodo di scadenza e la conservazione della validità in conseguenza dell’emergenza Coronavirus.
A partire dal 16 giugno 2020, dunque, alle nuove richieste di verifica (analogamente a quelle pervenute dallo scorso 16 aprile), si applicano i criteri ordinari.
Le precisazioni del caso sono state fornite dall’Inps che spiega quanto disposto dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali sulle richieste di verifica di regolarità contributiva trasmesse tra il 30 aprile 2020 (data di entrata in vigore della legge 27/2020) e il 19 maggio 2020 (data di pubblicazione ed entrata in vigore del decreto Rilancio).
Adempimenti e versamenti previdenziali che godono ancora di una sospensione per l’emergenza Covid-19, ovviamente non rilevano ai fini della verifica (per legge, infatti, la regolarità sussiste in caso di sospensione dei pagamenti in forza di disposizioni legislative).
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