LA RIFORMA STATALE (4+2) PRENDE QUOTA: AL VIA LA SPERIMENTAZIONE PER 100 CLASSI E 1500 RAGAZZI IN LOMBARDIA

PUNTO DELLA SITUAZIONE A MILANO COL MINISTRO DELL’ ISTRUZIONE VALDITARA  E L’ASSESSORE REGIONALE TIRONI. PRESENTE UNIONE ARTIGIANI

IL SEGRETARIO ACCORNERO: “SUBITO UNA GRANDE CAMPAGNA DI COMUNICAZIONE DEDICATA AI GIOVANISSIMI E ALLE LORO FAMIGLIE SULLE OPPORTUNITÀ E SUI MESTIERI TECNICI E ARTIGIANI”

 

Sono 34 le candidature, 29 le scuole coinvolte, 42 gli Enti IeFP e 20 le Fondazioni ITS che faranno parte delle filiere formative in ambito tecnologico professionale con più di 100 percorsi formativi e oltre 1.500 studenti lombardi interessati.

Saranno questi i protagonisti dei nuovi percorsi istituiti con la delibera della Giunta regionale della Lombardia che consente di ridurre da 5 a 4 gli anni delle scuole della formazione professionale regionale e statale con passerella diretta alle ITS Academy (Istituti Tecnologici Superiori) nell’ambito della sperimentazione della Riforma dell’Istruzione professionale prevista del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

Il dato è stato reso noto dall’assessore all’Istruzione, Formazione e Lavoro di Regione Lombardia Simona Tironi in occasione dell’incontro con il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara in visita al centro di formazione Galdus di Milano con la partecipazione, tra gli altri, del Segretario Generale di Unione Artigiani Marco Accornero.

Pre-iscrizioni (riservate ai ragazzi di 3° media) al via a partire da giovedì 19 gennaio. 

Potremo svolgere una sperimentazione significativa rispetto alla riforma. La qualità delle reti è infatti garantita da soggetti solidi e soprattutto da una realtà di filiere professionalizzanti che nella nostra regione sono già molto strutturate e avanzate”.La forte adesione in Lombardia alla sperimentazione – ha spiegato l’assessore regionale Tironi – nasce dalla presenza consolidata nella nostra Regione delle filiere professionalizzanti, in cui l’alternanza scuola-lavoro, la presenza di docenti provenienti dal mondo delle imprese e il coinvolgimento delle aziende già nella fase di progettazione dei percorsi sono garanzia di qualità e di facile ingresso nel mercato del lavoro”.

 

COMPOSIZIONE DELLE FILIERE – In Lombardia la sperimentazione, qualora tutte le candidature fossero considerate ammissibili, vede coinvolte una trentina di compagini costituite, ciascuna, da almeno un istituto tecnologico superiore (ITS), un istituto tecnico o professionale statale o paritario e un centro di formazione professionale che eroga percorsi di IeFP.

I raggruppamenti vedono coinvolti circa 30 enti formativi regionali, una ventina di Fondazioni Its, 24 istituzioni scolastiche, per un totale di 104 percorsi, che coinvolgeranno oltre 1500 studenti.

A livello territoriale quasi tutte le province sono rappresentate attraverso un ente capofila della compagine costituita o attraverso un ente formativo partecipante.
Le attività sperimentali riguardano le seguenti aree tecnologiche:
– tecnologie dell’informazione, della comunicazione e dei dati;
– sistema casa;
– meccatronica;
– tecnologie per i beni e le attività artistiche e culturali e per il turismo;
– servizi alle imprese e agli enti senza fine di lucro;
– sistema agroalimentare;
– sistema moda;
– mobilità sostenibile e logistica;
– energia;
– chimica e nuove tecnologie della vita.

La maggior concentrazione dei progetti è nelle aree dei servizi alle imprese, dalla meccatronica, delle Tecnologie dell’informazione, della comunicazione e dei dati e della Mobilità Sostenibile e logistica.

 

IL COMMENTO DEL MINISTRO – Il ministro Giuseppe Valditara in merito alla riforma dell’istruzione tecnico professionale ha sottolineato che “C’è stata una risposta eccezionale. In Lombardia è andata molto bene, molto bene anche il Mezzogiorno, ma anche in Campania, Puglia, Calabria, Sicilia e Lazio. C’è voglia di crescita, di riscatto, di un collegamento sempre più stretto tra mondo del lavoro e mondo della scuola”.

Le adesioni alla sperimentazione “ci sono state in tutte le regioni: ci sono regioni che hanno risposto meglio e altre che hanno risposto con qualche difficoltà in più, ma la cosa che mi è piaciuta molto è che sono state tante le filiere, e filiere anche molto ricche, quindi con molte imprese coinvolte. In alcune realtà è stato fatto un progetto davvero straordinario. Sono stati smentiti coloro che pensavano che la riforma in via sperimentale fosse un fallimento, o addirittura ritenevano che la riduzione di 5 anni a 4 fosse una compressione dei programmi da svolgere in un periodo di tempo più breve. Non è così: chi aderirà alla sperimentazione potrà contare su una programmazione nuova, costruita ad hoc. Rafforzeremo materie come italiano, matematica e inglese su cui si registrano risultati penalizzanti rispetto ai licei e alle altre scuole tecnico professionali europee ma intendiamo potenziare anche l’alternanza scuola lavoro”.

 

L’AUSPICIO DEL MONDO ARTIGIANO –  Esprimendo “soddisfazione per le numerose adesioni alla sperimentazione”, Marco Accornero, Segretario Generale di Unione Artigiani ricorda che “le imprese artigiane del milanese e della Brianza cercano e non trovano 42mila lavoratori. Intanto il personale invecchia, non viene sostituito e si perdono conoscenze e opportunità. Molte aziende rischiano la chiusura. Attendiamo il via al 4+2 come l’aria. Peccato che gli effetti nelle botteghe e nei laboratori e nei cantieri inizieremo a vederli solo fra 5 anni. Servono ora una grande rivoluzione culturale sulla rivalutazione della formazione tecnica e professionale e, insieme, una campagna di promozione della riforma diretta ai giovanissimi e ai loro genitori: i ragazzi devono scoprire l’artigianato che garantisce grandi soddisfazioni professionali, autonomia, reddito, sviluppo della creatività”.