Su richiesta dei consorzi di filiera RICREA, COREPLA e COREVE, il Consiglio di amministrazione CONAI ha deliberato per gli imballaggi in acciaio, in plastica e in vetro un aumento del contributo ambientale, utilizzato per finanziare le attività di raccolta e valorizzazione dei rifiuti di imballaggio,  prioritariamente provenienti da raccolta urbana.

L’aumento avrà effetto a partire dal 1° gennaio 2021.

Una decisione frutto di profondi cambiamenti intervenuti nel corso del 2020 per il sistema e per l’intero settore della gestione dei rifiuti di imballaggio.
Oltre all’entrata in vigore del cosiddetto Decreto Rifiuti, che recepisce due delle quattro direttive europee contenute nel Pacchetto Economia Circolare, l’emergenza sanitaria in corso sta indubbiamente condizionando la filiera della valorizzazione dei rifiuti di imballaggio. L’effetto COVID-19 ha infatti generato una crescita nella raccolta urbana, anche a causa di una generalizzata preferenza dei consumatori verso i prodotti imballati e del venir meno dei consumi fuori casa. Ma, nonostante le difficoltà dei primi mesi di brusco lockdown, le attività di raccolta differenziata non si sono interrotte e tutti i rifiuti di imballaggio sono sempre stati puntualmente ritirati.
Il blocco di alcuni settori di sbocco delle materie prime seconde sia in Italia sia verso l’estero, inoltre, ha causato un eccesso di offerta che ha fatto crollare il valore della materia da riciclo e ridotto gli sbocchi di mercato, soprattutto nel mondo della plastica.
Gli aumenti del contributo ambientale devono quindi mettere il mondo delle imprese nella condizione di poter continuare a garantire le attività di raccolta anche in questi mesi di pandemia, che rappresentano un momento di preoccupazione e difficoltà per tutti.

ACCIAIO

Il contributo per gli imballaggi in acciaio passerà da 3 EUR/tonnellata a 18 EUR/tonnellata. Un valore che torna simile a quelli del 2015, quando il CAC acciaio passò da 26 a 21 EUR/tonnellata e infine a 13 EUR/tonnellata.
Questo aumento è determinato da tre fattori. In primis l’aumento dei corrispettivi per la raccolta differenziata legato al nuovo Allegato Tecnico dell’Accordo Quadro ANCI-CONAI, i cui valori si posizionano sostanzialmente in linea con le nuove Direttive Europee. In secondo luogo, il significativo incremento delle quantità di imballaggi in acciaio recuperate: nel primo quadrimestre del 2020 l’acciaio è stato il materiale di imballaggio che ha registrato la crescita più significativa – rispetto all’anno precedente – nei conferimenti al sistema CONAI; in particolare, +19,6% in marzo e +23,7% in aprile. Infine, il continuo calo da tre anni a questa parte del valore economico del rottame ferroso, che erode la principale fonte di ricavi del Consorzio dopo il CAC attraverso la vendita alle Acciaierie di rottame da imballaggio proveniente da raccolta differenziata.
Il tutto, senza poter far ricorso alle riserve patrimoniali, ridotte negli ultimi anni per effetto di una politica di contenimento richiesta dal Ministero.

PLASTICA

Oltre ai motivi di carattere generale, che hanno fortemente impattato sui valori di vendita dei materiali a riciclo e sui costi di valorizzazione delle frazioni non ancora riciclabili, l’aumento dei CAC per gli imballaggi in plastica è determinato anche da fattori specifici legati alla filiera.
Il Consorzio COREPLA sta registrando infatti un aumento dei conferimenti di imballaggi in plastica del 5% nel corso del 2020, e al contempo una riduzione delle quantità assoggettate al contributo ambientale.
L’Europa, inoltre, impone un tasso di riciclo della plastica che nel 2025 dovrà raggiungere il 50%: è quindi sempre più necessario investire in ricerca e sviluppo e sostenere il riciclo meccanico, per favorire l’avvio a riciclo di alcune frazioni merceologiche che i riciclatori non avrebbero altrimenti interesse a recuperare.
Il blocco delle attività produttive che normalmente usano materiale da riciclo, causato la scorsa primavera dal Coronavirus, ha inoltre dimezzato i ricavi delle aste, influenzati dalla minore richiesta di materiale.
I valori del CAC resteranno invariati per gli imballaggi in plastica di fascia A (150 EUR/tonnellata) e di fascia B1 (208 EUR/tonnellata), ossia per gli imballaggi maggiormente riciclabili. Aumenteranno invece per gli imballaggi di fascia B2 e di fascia C: per la prima si passa da 436 EUR/tonnellata a 560 EUR/tonnellata, per la seconda invece da 546 EUR/tonnellata a 660 EUR/tonnellata.
Pur con questi aumenti, i valori fissati per gli imballaggi in plastica risultano ancora tra i più bassi in Europa.
È stato comunque preso un impegno a revisionare e aggiornare criteri e logiche di diversificazione, confrontandosi anche con quanto avviene in Europa e legando i valori del CAC non solo alla riciclabilità e al circuito di destinazione degli imballaggi, ma anche ai reali costi di raccolta e riciclo.
Le decisioni verranno prese entro giugno 2021.

VETRO

Il contributo ambientale per gli imballaggi in vetro passerà da 31 EUR/tonnellata a 37 EUR/tonnellata.
L’aumento è determinato dall’entità dei nuovi corrispettivi da riconoscere ai Comuni per il servizio di raccolta differenziata previsti dall’Allegato Tecnico dell’Accordo Quadro ANCI-CONAI, i cui valori progressivi sono stati definiti, da qui al 2024, in linea con quanto richiesto dalle nuove Direttive Europee sui rifiuti d’imballaggio.
Senza questa necessità, il consorzio COREVE sarebbe prevedibilmente rimasto in equilibrio economico, grazie al lavoro e agli sforzi fatti negli ultimi due anni, senza ricorrere a questo incremento.

Procedure semplificate per l’import

L’aumento avrà effetto anche sulle procedure forfettarie/semplificate per importazione di imballaggi pieni, sempre a decorrere dal 1° gennaio 2021.
Le aliquote da applicare sul valore complessivo delle importazioni (in EUR) passeranno da 0,18 a 0,20% per i prodotti alimentari imballati e da 0,09 a 0,10% per i prodotti non alimentari imballati. Il contributo mediante il calcolo forfettario sul peso dei soli imballaggi delle merci importate (peso complessivo senza distinzione per materiale) passerà da 92 a 107 EUR/tonnellata.
I nuovi valori delle altre procedure semplificate saranno a breve disponibili sul sito CONAI.

CONAI, Consorzio Nazionale Imballaggi, è un consorzio privato senza fini di lucro costituito dai produttori e utilizzatori di imballaggi, con la finalità di perseguire gli obiettivi di recupero e riciclo dei materiali di imballaggio previsti dalla legislazione europea e recepiti dalla normativa italiana.
Al sistema consortile aderiscono circa 800.000 imprese. Il sistema costituisce in Italia un modello di gestione da parte dei privati di un interesse di natura pubblica: la tutela ambientale, in un’ottica di responsabilità condivisa tra imprese, pubblica amministrazione e cittadini.
In Italia sono oltre 58 milioni gli abitanti serviti grazie all’Accordo Quadro ANCI-CONAI per il ritiro dei rifiuti di imballaggio in modo differenziato. A stipulare convenzioni con il sistema consortile, nel 2019, è stato più del 92% dei Comuni italiani. Per coprire i maggiori oneri della raccolta differenziata, nel corso del 2019 CONAI ha trasferito ai Comuni del nostro paese 648 milioni di euro. Altri 421 milioni di euro sono stati invece destinati da CONAI alla copertura dei costi per attività di trattamento, riciclo e recupero.
Nel 2019, in Italia, è stato recuperato quasi l’81% dei rifiuti di imballaggio, e il 70% è stato avviato a riciclo.

(fonte: CONAI)

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