Ma che ce ne facciamo dei follower?


Francesco d’Amico Consulente Web Marketing. cura lo “Sportello Internet”, il servizio gratuito di consulenza per gli Associati di Unione Artigiani
…è meglio raggiungere 1000 follower su Facebook o ricevere 10 form compilati sul vostro sito con richiesta di un “preventivo gratuito e senza alcun impegno da parte vostra”?

….1000 “mi piace” o 10 telefonate di prenotazione di un tavolo del vostro ristorante o pizzeria?

….se i due risultati richiedessero più o meno lo stesso sforzo economico e di tempo, a quale daremmo la precedenza?

Non sono domande oziose perché nella pratica i comportamenti di tante Aziende e Artigiani contraddicono quello che il buon senso suggerirebbe.
Chi non ha mai guardato con preoccupazione alla propria pagina professionale su Facebook o qualsiasi altro social quando i “mi piace” si fanno desiderare e i follower crescono più lentamente di una stalattite?
depositphotos_67398199-stock-illustration-flowchart-for-a-social-network.jpgE allora a domandarsi il perché, a chiedersi cosa fare, cosa cambiare per migliorare, per far crescere questi benedetti segugi (nel senso che seguono): devo fare più post? o pubblicarli in un altro orario? fotografie di miglior qualità? magari passo al bianco e nero? provo a realizzare dei video (il consulente me lo ha raccomandato tanto)? 
I social sono ormai lo strumento di più largo utilizzo per visibilità e fidelizzazione da parte di aziende di ogni dimensione e professionisti di ogni settore e più sono i partecipanti, più aumenta la concorrenza, il rumore di fondo, la difficoltà a distinguersi, la fatica ad emergere.
L’altra faccia della medaglia (in questo caso quella buona) è che dove c’è tanta offerta in genere arrivano anche tanti clienti e che almeno una parte dovrebbe arrivare a noi, un po’ come succede al mercato: 20 bancarelle che vendono le melanzane, e alla fine tutti hanno fatto la giornata.
Quindi possiamo solo prendere atto di questi meccanismi e accettare la logica dei social che ci vorrebbero dedicati a inserire post, caricare immagini e video, creare album, gratificare i commenti dei follower, proporre sondaggi, condividere i contenuti di terzi, e chi più ne metta, tutto “Per qualche follower in più” (crediti: Sergio Leone)?
galassie.jpgIn realtà ogni social è un insieme chiuso, una comunità che per quanto grande (e Facebook è gigantesco) è sempre solo una parte dell’universo di Internet (diciamo una immensa galassia ma in un universo con miliardi di galassie?) dove lo Zuckerberg di turno stabilisce a chi mostrare cosa, ma solo tra i contenuti presenti, direttamente o per condivisione, nella galassia Facebook
Tutto quello non presente sul social per il social non esiste; niente extraterrestri in nessuna parte dell’universo.
Chiaro che nessun navigatore internet  che voglia una informazione completa userebbe un social al posto di un motore di ricerca, tutt’al più per approfondire informazioni ottenute altrove.
E qui torniamo alla domanda iniziale perché dannarmi a inseguire i “mi piace” di persone che magari non passeranno mai più sulla mia pagina, invece di fare in modo che mi trovi e mi contatti chi in questo momento è interessato a un prodotto o servizio che io sono in grado di fornire? 
Essere visibili nei risultati delle ricerche è difficile ma diventa più semplice per le Aziende e gli Artigiani che “si accontentano” di ottenere visibilità nella loro zona di attività.
Non si tratta solo di essere su GoogleMyBusiness, di cui sono un tifoso esagerato, ma di utilizzare più strumenti on-line reindirizzandovi una parte, a mio avviso preponderante, dell’impegno che si investe normalmente nei social network.
Il risultato, per restare nella metafora della galassia, sarà di brillare di luce propria per tutte le astronavi in transito nella zona e per chiunque osservi questo angolo di universo da qualsiasi galassia.

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Quando era ancora possibile vedere il numero di visualizzazioni di una qualsiasi attività locale (adesso Google non lo permette più, sono visibili solo per la propria attività) mi sono imbattuto in numeri strepitosi e questo è il più rappresentativo.

Un resort sul Lago di Garda con meno di 400 follower su Google+, un numero decisamente modesto se considerato secondo i parametri dei social ma con SEIMILIONISEICENTOSESSANTAMILA VISUALIZZAZIONI!!!


La stragrande maggioranza di quelli che han cercato dove passare qualche giorno nella zona dei parchi del Garda ha visto la scheda di questo albergo.
Il resort non ha ottenuto gratis questo risultato: ha realizzato un ottimo sito, una scheda GMB, una pagina Google+, un canale YouTube ricco di video, e una presenza perfettamente strutturata su Facebook.

Ha investito in “beni immobili” che danno ritorni che crescono nel tempo, piuttosto che in pubblicità, più veloce nell’ottenere risultati, ma solo per il periodo della campagna.
Fortunatamente non tutti i settori sono così competitivi on-line come l’accoglienza e per tanti altri segmenti i risultati si possono ottenere con impegni a misura di Artigiano e PMI.
In conclusione non pensiamo alla nostra attività on-line esclusivamente come alla gestione di una pagina su Facebook, proviamo a riconsiderare come dividere tempo e budget in più ambiti di intervento, coordinati e complementari.

Se sapremo realizzare contenuti di qualità e operare con regolarità i risultati non mancheranno.
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