Rischi e opportunità – ISO 9001 – 2015

Il processo di cambiamento che si sta verificando
negli ultimi anni nei mercanti e nella società, che è stato rappresentato in
prima istanza dalla crisi economica, ha portato alla luce le debolezze delle
piccole e medie aziende italiane. In primis, ci si è resi conto che il
fatturato e i margini sulle vendite, non erano dovuti a una accorta
pianificazione, ma dall’andamento dell’economica nel suo complesso. In un
secondo momento, quando si è passata a un’elaborazione approfondita del problema,
si è capito (o si dovrebbe aver capito) che se si opera in un contesto
economico fortemente mutevole si ha la necessità, se non l’obbligo di programmare
e strutturare la propria attività, perché solo misurando e tenendo sotto
controllo i propri “numeri” si può rispondere efficientemente ai cambiamenti,
di qualsiasi natura essi siano.

Questa necessità non è stata recepita solo dalle
aziende o dai consulenti che le seguono, ma anche dagli enti normatori, che
hanno sviluppato nuovi modelli organizzativi per affrontare meglio il mondo
economico e limitare il più possibile i rischi ad esso correlati e sfruttare al
massimo le opportunità che offre.  
Questo è stato il destino della norma ISO 9001,
standard più diffuso sui Sistemi di Gestione per la Qualità, che è stata
rinnovata nel settembre 2015. La revisione è stata messa a punto nell’ottica di
proporre un nuovo strumento certificativo flessibile, facilmente applicabile e più
attento alle esigenze odierne di un’azienda. Complessivamente, si potrebbe
affermare che il regolatore abbia voluto configurare uno strumento
“customizzato” per la singola impresa
Per quanto riguarda le metodologie di gestione dei
rischi proposto dalla nuova ISO 9001, per ogni impresa si andranno ad
analizzare le fonti di rischio, al fine di pianificare un sistema di gestione
adeguato alle peculiarità del contesto aziendale. Il nuovo approccio prevede
l’identificazione dei rischi nei processi aziendali e delle misure appropriate
da adottare per gestirli, oltre all’individuazione delle opportunità, cioè
delle possibili soluzioni e contromisure per affrontarli. La parte formale
dello schema di certificazione è stata superata dalla concretezza e dalla
capacità della singola azienda di raggiungere gli risultati desiderati e di
definire in autonomia le regole più adatte alla propria struttura; i sistemi
saranno specifici verso la singola azienda e maggiormente “elastici” in
funzione del mutare delle condizioni esterne ed interne. 
Quest’ultimo aspetto
sfocia ad esempio nella semplificazione “burocratica” della documentazione che
è un altro dei capisaldi della revisione del sistema. Le aziende saranno libere
di scegliere la profondità e il dettaglio che intendono utilizzare per la loro
documentazione scritta, scelta che può essere effettuata in base a vari fattori
quali la complessità dei processi, la competenza del personale etc.
La maggior semplicità e praticità non è stata
conseguita però a scapito della rigorosità della norma, secondo cui ogni
processo deve essere definito e contenere specifiche chiare per la misurazione
dei parametri prestazionali e per la definizione dei ruoli e delle
responsabilità. In particolare lo standard fornisce una più precisa e
dettagliata attenzione al controllo dei processi, prodotti e servizi forniti da
esterni.

ISO 9001 – 2015 in sostanza si è adeguata al nuovo
concetto di rischio, che non è astratto e che è cambia nel corso del tempo. Interrogarsi
su questo tema significa rispondere a domande come “Che cosa succederebbe se perdessimo uno dei nostri clienti
principali? Se la concorrenza copiasse il nostro prodotto/servizio di punta
avremmo un piano B? Come minimizziamo il rischio di perdere informazioni se una
delle ns persone se ne va?”
Significa disporre di strumenti e competenze in
grado di intercettare opportunità̀ e svantaggi a 360 gradi.
Contattateci per avere maggiori informazioni sulla ISO 9001-2015.
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