Conviene avventurarsi nel mare magnum del web 2.0?

Ci sono alcuni laureati in ingegneria che non sono fanatici del fai da te (non ho fatto dei sondaggi ma spero vivamente che sia così per non sentirmi isolato); quando entrano in un “paradiso del fai da te” si sentono tra lo sperduto e il meravigliato.
Sperduti perché si trovano immersi tra centinaia di strumenti, capiscono le funzioni solo di alcuni, di pochi trovano un legame con la vita quotidiana e per nessuno provano passione.
Meravigliati perché la numerosità e l’ampiezza di funzioni di questi strumenti supera ogni immaginazione.
Nello sguardo di alcuni dei partecipanti al workshop “La tua impresa in un APP” dello scorso 4 luglio ho letto lo stesso smarrimento e la stessa meraviglia.
La gamma di strumenti che i relatori hanno presentato (che per semplicità riassumo nella parola web 2.0) è vastissima, le 3 figure qui riportate ne danno solo una pallida idea, e soprattutto è in continua evoluzione.
Sembra che le uniche due alternative possibili siano o “fanatica passione” o “rifiuto indifferente”.
E i parallelismi con il fai da te non finiscono qui.
Sui “santoni” del  web 2.0 girano miti che sembrano provenire da qualche brutta esperienza agostana con un idraulico o fabbro: gli esperti di questi cose misteriose (seo, sem, web lead generation, web marketing, ads,…) si fanno pagare salato, i risultati non sono misurabili, come faccio a comprare qualcosa che non capisco/conosco.
E’ difficile pensare di poter fare a meno di un idraulico per sempre (che è il motivo per cui, anche se di fronte a una livella o a un flessibile non provo emozione cerco di capire a che servono), è altrettanto difficile pensare di poter prosperare nel mondo globalizzato ignorando il web 2.0.


Non è una questione anagrafica, non è vero, anche se in molti lo pensano, che sia una questione di età. La prova l’abbiamo avuta al workshop, la più curiosa e attenta è stata una imprenditrice “non più adolescente”, che ha cercato di capire, di mettere in relazione gli strumenti con le proprie esigenze. Abbiamo raggiunto lo scopo che ci siamo prefissi, avvicinare le imprese a una “strumentazione”  della quale è impossibile fare a meno, senza pretendere che diventino dei fanatici appassionati.


Cerchiamo di fare come un mio caro amico ingegnere, “fanatico” del fai da te, quando mi accompagna in uno dei “paradisi del fai da te” e mi illustra i benefici di ogni strumento, collegandolo a un mio (della mia casa) bisogno o potenziale tale; capisco e apprezzo, anche se poi alla bisogna chiamo sempre l’idraulico.

Con questo workshop, e con i successivi che seguiranno a partire dall’autunno 2012 , ci prefiggiamo lo stesso scopo, accompagnare le imprese nella conoscenza, nella scelta e nell’acquisto degli strumenti o dell’ idraulico del “web 2.0”.

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