Come gli artigiani crescono. Caso Chinedl

La filiera dell’architettura e dell’edilizia
è stata interessata, negli ultimi anni, da tutta una serie di cambiamenti
normativi che, pur motivati da logiche condivisibili, hanno irrigidito
l’attività imprenditoriale nel breve periodo, rendendo necessari ingenti
investimenti in termini di tempo e risorse finanziarie.
Ci riferiamo in particolare a
tutto il filone delle certificazioni e dei regolamenti di natura tecnica, alla modellazione
3D, al Building Information Modeling-BIM, alla gestione “intelligente” dei
cantieri tramite il ricorso a software. Ad oggi. il secondo gruppo di
innovazioni consiste ancora in un fenomeno di nicchia, mentre il primo gode di
una più ampia diffusione tra i singoli artigiani e microimprese.
Tuttavia, esistono delle attività
organizzative utili “per non restare indietro”
, che possono essere intraprese con
gradualità e minimizzazione della dimensione degli investimenti da effettuare.
Una prova lampante è fornita dalla
collaborazione tra Unione Artigiani e Chinedil di Chinaglia Zeno. Quest’ultima è un’impresa
edile con circa 8 dipendenti, che lavora come contoterzista puro e come
appaltatore in cantieri di diverse dimensioni e complessità, spaziando dalle
ristrutturazioni di appartamenti di privati alla gestione delle utilities con
committenza pubblica.
In qualità di imprenditore e
project manager, Zeno Chinaglia aveva già iniziato a predisporre un sistema
base di controllo di gestione, a dotare l’organizzazione di alcuni documenti e
format di riferimento e a riflettere sul tema contrattuale. In pochi incontri Unione Artigiani, che già supportava Chinedil nella gestione della contabilità d’impresa
tramite la sede di Nova Milanese, ha affiancato l’imprenditore nella:
  • finalizzazione del suo sistema di controllo di gestione tramite una migliore comprensione del “pricing”– giusto prezzo di vendita delle ore dei dipendenti e l’impostazione di una contabilità complementare basata sui flussi di cassa;
  • strutturazione di un embrione di sistema qualità secondo il format del “Piano della qualità” che, con requisiti meno stringenti della ISO 9001, permette di monitorare tutti i processi aziendali e di associare loro i documenti fondamentali;
  • adozione di alcuni strumenti e processi delle metodologie di project management più accreditate, al fine di pianificare i progetti in modo più accurato, minimizzare i rischi, controllare lo stato d’avanzamento.
L’azienda dovrà completare, nei
prossimi mesi, alcuni sotto-progetti del piano di miglioramento, ricorrendo,
laddove possibile, a bandi e finanziamenti cui potrà accedere tramite la
consulenza di Unione Artigiani. Siamo convinti che, pur nell’incertezza dei
nostri tempi, questa piccola azienda sarà più “tetragona ai colpi di ventura”
grazie agli strumenti acquisiti.

Unione Artigiani della Provincia di Milano
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